Stragi di famiglia, Pietrucci: “urge affrontare riordino normativo sul disagio mentale”

Roma 11 sett 2024 – Come noto una grave tragedia familiare ha scosso la comunità di una piccola città umbra, dove tre persone sono state trovate morte nel giardino di casa. Stando a prime ipotesi gli inquirenti avrebbero accertato che il 69 capo famiglia avrebbe dapprima ucciso moglie  poi la figlia e salvo poi togliersi la vita. A scoprire la tragedia, il fidanzato della figlia contattato dal luogo di lavoro della 39enne che non si era recata sul posto e non rispondeva al cellulare.  Agghiacciante la scena del duplice delitto e suicidio.

In seguito di questa tragedia, che ha scosso profondamente l’opinione pubblica con la morte di tre persone, l’imprenditore romano Gianluca Pietrucci ha voluto affrontare una questione che ritiene di urgente attualità: il disagio mentale e le sue conseguenze nella società. Pietrucci ha espresso il suo punto di vista con un appello concreto e controverso: l’abolizione della legge Basaglia, che portò alla chiusura degli ospedali psichiatrici in Italia nel 1978, e il ripristino delle strutture di cura psichiatrica con misure di sicurezza adeguate.

La legge Basaglia e la chiusura degli ospedali psichiatrici

La legge 180, conosciuta come legge Basaglia, fu una riforma epocale per l’Italia, volta a chiudere i manicomi e a promuovere una nuova visione della salute mentale basata sul trattamento delle persone nei loro contesti di vita e sulla tutela dei loro diritti. Tuttavia, secondo Pietrucci, la situazione attuale dimostra che il sistema non è in grado di rispondere adeguatamente ai bisogni di chi soffre di gravi disturbi psichiatrici.

L’imprenditore sostiene che molte persone con disturbi mentali non ricevono l’assistenza necessaria, lasciando la loro condizione degenerare in isolamento e povertà, con conseguenze spesso drammatiche. L’attuale sistema, che permette di ricevere cure solo su richiesta dell’individuo stesso, lascia troppe persone abbandonate, talvolta in condizioni disumane, tra rifiuti e feci, senza un adeguato supporto.

Il ripristino degli ospedali psichiatrici con telecamere di sicurezza

Pietrucci propone una misura forte: il ripristino degli ospedali psichiatrici, con l’introduzione di telecamere di sicurezza all’interno delle strutture per garantire l’incolumità sia dei pazienti sia del personale. Queste misure di controllo, secondo l’imprenditore, potrebbero aiutare a prevenire episodi di abuso o maltrattamento, garantendo una gestione trasparente e rispettosa dei diritti umani.

Questa proposta solleva diverse questioni etiche e pratiche. Da un lato, Pietrucci punta a tutelare le persone più fragili, offrendo loro un ambiente sicuro e dignitoso; dall’altro, si solleva il dibattito sul rispetto della privacy e sui diritti fondamentali delle persone affette da malattie mentali. Tuttavia, la convinzione di Pietrucci è che l’attuale sistema di assistenza non sia in grado di proteggere né i malati né la società stessa da potenziali tragedie.

Nuove opportunità di lavoro e assistenza dignitosa

Una delle soluzioni che l’imprenditore romano mette in evidenza è anche il potenziale beneficio in termini di occupazione: la riapertura degli ospedali psichiatrici potrebbe creare nuovi posti di lavoro per medici, infermieri, psichiatri, psicologi, cuochi e personale di pulizia, garantendo al contempo un’assistenza adeguata e dignitosa alle persone che ne hanno bisogno.

Secondo Pietrucci, le attuali condizioni di vita di molte persone affette da disturbi mentali sono degradanti e insostenibili. Il ripristino di strutture di accoglienza e cura potrebbe migliorare significativamente la qualità della vita di questi individui, offrendo loro un’assistenza continua e una sorveglianza medica adeguata, invece di lasciarli abbandonati per strada o in case senza cure.

Le tragedie come conseguenza dell’abbandono

Uno degli aspetti più preoccupanti sollevati da Pietrucci è il rischio di violenze e tragedie causate da persone con gravi disturbi mentali non trattati. L’imprenditore cita alcuni episodi di cronaca nera che hanno scosso il Paese negli ultimi anni, come le stragi di Colle Romito e Fidene a Roma, gli omicidi di Bolzano, Paderno, Perugia e l’omicidio di Sharon Verzeni a Bergamo.

Pietrucci sottolinea come molte di queste tragedie siano state commesse da individui affetti da disturbi mentali gravi, non adeguatamente seguiti dalle istituzioni. La mancanza di un sistema di monitoraggio e cura costante ha permesso che situazioni potenzialmente pericolose degenerassero in episodi di violenza fatale, con conseguenze devastanti per le vittime innocenti.

Ergastolo anche per i minorenni con problemi mentali?

Un altro tema sollevato da Pietrucci è quello delle pene per coloro che commettono crimini in condizioni di disagio mentale. Secondo l’imprenditore, anche nei casi in cui i colpevoli siano affetti da disturbi mentali e, in alcuni casi, siano minorenni, la pena dovrebbe essere l’ergastolo. Questo perché, a suo avviso, la pericolosità di questi individui non dovrebbe essere sottovalutata, neanche in giovane età.

Questa proposta potrebbe essere vista come estrema e in contrasto con l’approccio rieducativo del sistema penale italiano, ma per Pietrucci la priorità è la protezione delle vittime innocenti e la prevenzione di nuove tragedie.

Un dibattito complesso e urgente

L’intervento di Gianluca Pietrucci sul disagio mentale riapre un dibattito complesso, che coinvolge questioni di sanità pubblica, diritti umani e sicurezza. La sua proposta di abolire la legge Basaglia e ripristinare gli ospedali psichiatrici è destinata a suscitare discussioni, ma pone anche un interrogativo cruciale: il sistema attuale è realmente in grado di proteggere le persone più fragili e la società da situazioni di pericolo?

Il caso dell’Umbria e altre tragedie citate da Pietrucci evidenziano come il disagio mentale possa avere conseguenze drammatiche se non gestito in maniera adeguata. La sua visione, sebbene possa sembrare radicale, invita a riflettere su come migliorare l’assistenza alle persone affette da malattie mentali e prevenire che episodi simili si ripetano in futuro.

 

 

 

 

 

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