ROMA 2 MAG 2023 – Un lavoro da ritrovare quello che si festeggia in teoria il primo maggio. Un tema sul quale occorre riflettere. Battiti di mani ieri, ovazioni al concertone. Molti dei presenti probabilmente vanno in massa con gli ombrelli al seguito per vedere lo spettacolo. Non conoscendo però la realtà vera dei fatti. Il tanto decantato lavoro, le oo.ss. che lanciano bandiere verso il cielo, tanto entusiasmo nel tradizionale concertone.
Ma per cosa? Cosa c’è da festeggiare dunque per un diritto che viene difeso solo per politica e non nei fatti? Il governo nel giorno del primo maggio ha lavorato, ha dato comunque un segnale di operatività. Il lavoro è un diritto non una cosa da festeggiare dunque. Vanno adeguati i piani di sicurezza sul lavoro: ogni giorno assistiamo a tragedie, si piangono morti, si dice che si deve fare qualcosa, ma poi cosa in concreto? Le tasse sul lavoro comunque sono esasperanti, ed impediscono lo sviluppo, ieri un primo passo che vede rendere comunque merito all’imprenditoria italiana che rischiando in proprio genera occupazione, crea quella spinta propulsiva come motore trainante.
Non facciamoci prendere dagli entusiasmi di massa dunque, ragioniamo con le nostre teste, e solo quando il lavoro tornerà ad essere un diritto per tutti, allora sì che si potrà festeggiare.