Libertà
Dilette Sorelle e Cari Fratelli, ora vorrei raccontarvi le storie di alcuni uomini e ragazzi distanti nel tempo e nei luoghi ma uniti da una parola: Libertà.
Romolo, figlio di anziani genitori, marito di Grazia e padre di Silvano, Giuliana, Giuseppa, Luigi e Amalia, per non avere sottoscritto la tessera fascista è privato del diritto al lavoro all’Acea e della casa popolare nonostante la famiglia fosse numerosa. La mattina del 17 aprile 1944, a seguito di un attentato a soldati tedeschi per opera di Giuseppe Albano detto il Gobbo del Quarticciolo e in continuità con l’eccidio delle Fosse Ardeatine, il Quadraro viene rastrellato dai Nazisti guidati dal colonnello Herbert Kappler, e Romolo viene prelevato per essere condotto insieme ad altre 997 persone, compresi alcuni parenti della moglie Grazia, nei campi di concentramento di Fossoli e poi della Germania, da dove più della metà non tornerà. Una settimana dopo il tragico evento, diverrà padre di Carmine e questo determinerà che lui, coraggiosamente, scelga di gettarsi dal treno in corsa prima dell’arrivo a Fossoli. Per tale evento rimarrà offeso ad una gamba e tornerà dalla famiglia quando Carmine avrà compiuto 1 anno e mezzo.
Dopo 15 anni da questi eventi, tra molteplici salite e discese ha una nuova azienda a Roma; ottiene dallo Stato italiano un risarcimento per quanto subito, ha una nuova moglie che gli dona un’altra figlia.