La “mia idea” di fratellanza
LA “MIA IDEA” DI FRATELLANZA
In questo periodo di silenzio interiore, ho potuto ascoltare molti argomenti e tra quelli di maggior interesse ho riscontrato la “Fratellanza”, un sentimento che nutro costantemente nella vita . Lo scritto nasce dal profondo del cuore e dell’anima di un uomo che ha vagato e continua a vagare nel tempo.
Si è Fratelli anche quando a un padre o una madre viene tolta la patria potestà genitoriale, gli errori di un genitore non possono e non devono ricadere sui figli. Noi, con il nostro esempio e i nostri percorsi di vita, possiamo aiutare a migliorare la coscienza collettiva e far sì che meglio comprenda i propri errori. Lo si è anche se abbandonati in ospedale e poi adottati da una famiglia che donerà amore ai pargoli.
Ad Oggi nel mondo profano ci sono anche situazioni che non permettono di vivere una vita familiare ‘normale’: evitiamo quindi il giudizio sul perché di una scelta cosi dolorosa per una madre e/o un padre, ma dobbiamo comunque lavorare (durante i nostri architettonici lavori nel Tempio per sensibilizzare i nostri cuori), per garantire, nelle diversità, una vita dignitosa a tutti.
Lo siamo nelle nostre diversità della vita sociale e professionale, Lo siamo per la stessa fede religiosa o sportiva o politica, ma è possibile esserlo anche per ragioni diverse rispettando ognuno la propria idea senza prevaricazione alcuna.
Possiamo esserlo per esperienze di vita belle o brutte che ci accomunano, condividendone le essenze, l’uno con l’altro, arricchendoci a vicenda. Lo siamo nel dolore per la perdita di un congiunto, di un amico, di un figlio o un Fratello mai nato; noi, con il nostro calore umano e spirituale, possiamo cercare di alleviare la sofferenza altrui. Possiamo esserlo anche se di diverse città, regioni, e abitudini, nonché di etnie e colore della pelle differente, nel rispetto delle altrui leggi e culture.
Possiamo esserlo anche se con preferenze sessuali uguali o differenti dalle nostre, senza la necessità di schernire, giudicare o commentare. Possiamo esserlo se a pranzo o cena, dividendoci quello che è in tavola, senza essere eccessivamente parsimoniosi, pensando a chi nel mondo ha meno di noi o non ne ha per nulla. Lo siamo quando incontriamo qualcuno che vive in strada al freddo ed è in quel momento che, sentiamo il dovere di aiutarli a reinserirsi dignitosamente nella vita quotidiana evitando così che siano abbandonati o considerati degli emarginati della società. Lo siamo quando incontriamo qualcuno con handicap fisici e mentali più o meno gravi facendo in modo che non si sentano dei ”diversi”, donando loro quell’amore fraterno per farli sentire inclusi nel mondo che li circonda.
Possiamo esserlo senza divisioni di ceti sociali, culturali o di ricchezze accumulate, ma possiamo esserlo con il cuore, la mente e lo spirito per un miglioramento interiore che conseguentemente può, e deve, migliorare il mondo che ci circonda. Lo siamo per aver difeso insieme con orgoglio ed onore la nostra Patria dall’invasore e dall’oppressore fino all’estremo sacrificio.
Lo siamo comprendendo e perdonando uno o più sbagli, aiutandoci a vicenda per non commetter più lo stesso errore. Lo siamo quando incontriamo una persona anziana sola e malata, Noi con il nostro calore umano ed il nostro prodigarsi, possiamo aiutarla a non sentirsi abbandonata. Lo siamo nel momento del bisogno fisico ed emotivo e famigliare, stringendoci gli uni agli altri senza pregiudizi. Lo siamo, anche e sopratutto, se sono in corso conflitti tra i nostri popoli: noi siamo costruttori di cattedrali, oltre che di dialogo e pace tra le genti. La Fratellanza , anche in tutte queste differenze è possibile trovarla.
Ho detto