Medaglia del Natale di Roma conferita alla memoria di Romolo Pietrucci
ROMA – Roma Capitale ha ricordato l’80° anniversario del rastrellamento del Quadraro e ciò in aggiunta alle consuete cerimonie commemorative, con l’intitolazione di una strada ai Deportati del Quadraro e con un momento solenne di ricordo e raccoglimento in Aula Giulio Cesare, durante il quale è stato lanciato un appello per la condivisione e la ricostruzione della memoria di quello che è stato uno dei momenti più cupi della storia di Roma durante l’occupazione nazista.
Nel pomeriggio di ieri, il Rastrellamento del Quadraro è stato ricordato con una cerimonia che si è svolta in Campidoglio, nell’Aula Giulio Cesare, nel corso della quale sono state consegnate le medaglie del Natale di Roma ai parenti di 18 rastrellati, in rappresentanza delle circa 100 famiglie rintracciate e contattate grazie al lavoro di documentazione e ricerca portato avanti dal prof. Pierluigi Amen per l’ANRP (Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari), con la collaborazione degli uffici dell’anagrafe capitolina.
Presenti il sindaco Roberto Gualtieri, il presidente dell’assemblea capitolina Svetlana Celli, una rappresentante dell’ ambasciata tedesca , siamo stati premiati dall’ assessore alla cultura Miguel Gotor.
E tra le medaglie consegnate anche quella ritirata dall’imprenditore romano Gianluca Pietrucci che con immensa emozione racconta: “il 17 aprile del 1944 mio nonno Romolo, il fratello di mia nonna e il figlio della sorella di mia nonna vennero rastrellati dai Nazisti e deportati in Germania, mio zio Silvano all’epoca quindicenne si salvò avendo una gamba ingessata .
Nonno Romolo coraggiosamente prima di arrivare al campo di concentramento a Fossoli , si gettò dal treno in corsa a Carpi e per tale evento rimase offeso ad una gamba. Mia nonna dopo dieci giorni dal rastrellamento partorì mio zio Carmine mentre mio nonno Romolo tornò a Roma dopo 1 anno e 1/2. Nonno non volle mai più vedere film di guerra e neppure parlare di tali eventi. Recentemente da una ricerca condotta dal Prof. Pierluigi Amen storico dell’ Anrp e da documenti da lui ritrovati, risulterebbe che egli ebbe a recarsi nel campo di concentramento di Gusen in Austria, un sottocampo di Mauthausen e che li lavorò come prigioniero nelle industrie belliche tedesche”.
Era il 17 aprile del 1944 quando, con l’operazione dal nome in codice “Balena”, il Quadraro fu circondato dalle truppe tedesche e sistematicamente rastrellato con l’intento di spezzare la resistenza di un quartiere che i nazisti avevano soprannominato “Nido di vespe” e che era considerato un covo di oppositori politici, partigiani, militari renitenti e sabotatori. Furono diverse centinaia le persone, tutti uomini, deportate in Germania a seguito del rastrellamento; molte di loro non fecero più ritorno.
La ricerca sul rastrellamento del Quadraro è stata condotta dal Prof. Pierluigi Amen storico dell’ Anrp.
In foto: Gianluca Pietrucci in braccio al nonno Romolo.