Foibe, Gianluca Pietrucci: “fermarsi a riflettere per onorare la dignità delle vittime”

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Roma – Oggi 10 febbraio e come ogni anno dal 2004, si celebra il triste ricordo degli orrori avvenuti nella zona dell’Istria, della Dalmazia e del Quarnaro, in seguito all’armistizio di Cassibile del 1943, nel quale l’Italia firmò la resa incondizionata agli Alleati durante la seconda guerra mondiale. Migliaia di italiani morirono per le rappresaglie dei partigiani jugoslavi.

La Foiba di Basovizza è oggi luogo della Memoria per le famiglie degli infoibati e dei deportati morti nei campi di concentramento dell’ex Jugoslavia. L’imprenditore Gianluca Pietrucci oggi, ora per allora ne ricorda la visita che ebbe a compiere nel 2016,  prima alla Foiba e poi al campo di concentramento di San Saba a Trieste.

“Visitando questi luoghi – afferma – è un continuo accapponar di pelle, ci si rende effettivamente conto delle gravi crudeltà a cui tanti uomini innocenti, donne, bambini sono stati sottoposti. Oggi, nel giorno del ricordo è bene soffermarsi a riflettere, perchè solo con il ricordo ed il rispetto anche a distanza di tempo, si riesce a tenere in vita la memoria, la dignità delle persone strappate alla vita in maniera inqualificabile. Il ricordo di quel viaggio del 2016 è vivo più che mai in me, ed oggi fermiamoci anche per un minuto da soli, in silenzio per onorare le vittime delle foibe”.

La Foiba di Basovizza, pozzo minerario in disuso, è una delle cavità disseminate sull’altipiano del Carso triestino dove, negli anni a cavallo del 1945, furono uccise migliaia di persone. Qui, come nelle altre foibe presenti nel territorio triestino e sloveno, vi furono gettati civili e militari (molti ancora vivi) dai vari eserciti partecipanti al conflitto mondiale. Al termine della guerra, inoltre, l’esercito jugoslavo utilizzò queste voragini per farvi scomparire molte delle persone catturate.
In seguito alle sollecitazioni dell’opinione pubblica italiana, gli Angloamericani procedettero ad un parziale recupero dei resti umani della Foiba di Basovizza.
Chiusa l’imboccatura nel 1959, dopo lunghe vicissitudini, nel 1992 venne dichiarata Monumento Nazionale.
Dal 2007, il Sacrario di Basovizza presenta un nuovo e restaurato assetto. Vicino è stato creato, inoltre, il Centro di Documentazione dove potrai reperire tutte le informazioni relative alla Foiba e alla tragica storia di quegli anni.
La Foiba di Basovizza è oggi luogo della Memoria per le famiglie degli infoibati e dei deportati morti nei campi di concentramento dell’ex Jugoslavia.

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